Credito di imposta, investimenti 4.0 ancora cumulabili con le altre agevolazioni
Il credito di imposta non può farsi attendere. È questo il momento giusto per usufruire delle agevolazioni di questa misura statale, soprattutto se devi investire in beni strumentali, con l’obiettivo di trasformare e innovare aspetti tecnologici e digitali della tua azienda o impresa.
Ricorda che Sancilio può fornirti beni strumentali di ogni genere e aiutarti anche nell’ottenimento del credito di imposta, velocizzando le operazioni e le pratiche.
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▶ Quali imprese possono beneficiare dell’agevolazione?
Del credito di imposta possono beneficiare le imprese residenti in Italia, a prescindere dalla forma giuridica, dal settore economico di provenienza, dalla dimensione e dal regime fiscale.
Inoltre, il credito d’imposta (per gli investimenti in altri beni strumentali materiali non tecnologicamente avanzati) è riconosciuto anche
- agli esercenti arti e professioni,
- ai soggetti aderenti al regime forfettario,
- alle imprese agricole,
- alle imprese marittime.
▶ Quali sono i beni strumentali?
Si tratta di beni, materiali e immateriali, che
- possono essere recepiti dall’azienda tramite acquisizione, leasing finanziario o noleggio/affitto;
- essenziali per l’esercizio dell’attività d’impresa;
- caratterizzati da un medio/lungo ciclo di utilizzo in azienda.
Puoi scaricare gli elenchi forniti dal M.I.S.E. (elenco A – elenco B), ma tutti sono annoverabili come:
- beni strumentali materiali, che hanno una forma definita e stabile, quali fabbricati, macchinari, impianti, automezzi, attrezzature industriali, ecc.;
- beni strumentali immateriali, non hanno una forma definita e stabile, quali brevetti, marchi, concessioni governative, costi di pubblicità, ecc.;
- beni strumentali immobili, quali capannoni, uffici, magazzini, negozi, laboratori, ecc.
▶ Come si accede?
Per i beni tecnologicamente avanzati materiali e immateriali, le imprese sono tenute a produrre:
- una perizia tecnica asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale;
- un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato.
I beni devono essere anche interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura.
Per i beni di costo unitario di acquisizione non superiore a 300.000 € è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante.
FAQ per il credito d’imposta
A seconda del momento in cui è stato effettuato l’investimento, si possono avere situazioni in cui i regimi delle due Legge di Bilancio 2020 e 2022 si possono sovrapporre.
Facciamo due esempi.
La Società A S.r.l. ha acquistato, il 27 settembre 2021, un banco di lavoro conforme agli standard “industria 4.0”, per un valore di 34.000 € + IVA.
Trattandosi di un bene strumentale materiale 4.0, nel 2021 era previsto un credito d’imposta del 50%. Dunque:
34.000 € x 50% = 17.000 €.
Il credito spettante, pari a 5.666 €, è stato utilizzato nel 2021 (esercizio di interconnessione del bene) in compensazione F24 (17.000 € / 3 = 5.666 €).
Il credito sui beni 4.0 sarà suddiviso in 5.666 € per ogni anno (2021, 2022, 2023).
La Società B S.r.l. ha acquistato, il 15 luglio 2021, un software non conforme agli standard “industria 4.0” per un valore di 9.000 € + IVA.
Trattandosi di bene strumentale immateriale non 4.0, in base alla Legge di bilancio 2021, spetta un credito d’imposta del 10% (9.000 € x 10% = 900 €). In data 18 gennaio 2022 il credito spettante di 900 € è stato utilizzato integralmente in compensazione F24 (società con ricavi inferiori ai 5 milioni di euro).
È utilizzabile in compensazione su modello F24 (art. 17 del D.Lgs 9 luglio 1997, n. 241), ma l’uso passa a tre quote annuali di pari importo a decorrere:
- dall’anno di entrata in funzione dei beni per il credito relativo ai beni strumentali nuovi;
- dall’anno in cui è intervenuta l’interconnessione dei beni per il credito relativo ai beni “Industria 4.0”.
I soggetti con ricavi o compensi di ammontare inferiore ad 5milioni di euro che effettuano investimenti agevolabili nel periodo che va dal 16.11.2020 al 31.12.2021 possono utilizzare in compensazione il credito d’imposta in un’unica soluzione (comma 1054).
L’art. 20 del Decreto Sostegni Bis n. 73/2021, con il comma 1059-bis all’art. 1 della Legge di Bilancio 2021, ha previsto che:
- per gli investimenti in beni strumentali materiali non 4.0 (ovvero diversi da quelli indicati nell’allegato A annesso alla Legge 11 dicembre 2016 n. 232);
- effettuati a decorrere dal 16 novembre 2020 e fino al 31 dicembre 2021.
Il credito d’imposta per i beni strumentali nuovi possa essere utilizzato in compensazione in un’unica quota annuale (in luogo delle ordinarie tre quote annuali di pari importo) indipendentemente dal volume dei ricavi o compensi realizzati dal soggetto.
L’utilizzo del credito d’imposta in un’unica soluzione resta precluso per le seguenti tipologie di investimenti:
- beni materiali e immateriali ordinari effettuati dal 1° gennaio 2022;
- beni immateriali ordinari effettuati da soggetti con ricavi o compensi non inferiori a 5milioni di euro;
- beni materiali e immateriali 4.0, indipendentemente dal momento di effettuazione e dal volume di ricavi dell’impresa beneficiaria.
La fruizione del credito è tendenzialmente libera in quanto non soggetta ai limiti di utilizzo generali dei crediti fiscali quali:
- il limite generale annuale di compensazione nel modello F24, pari a 700.000 €;
- il limite annuale di utilizzazione dei crediti d’imposta indicati nel quadro RU del modello dichiarativo, pari a 250.000 €;
- il divieto di compensazione dei crediti relativi ad imposte erariali in costanza di debiti iscritti a ruolo per importi superiori a complessivi 1.500 €.
La Legge di Bilancio 2022 ha prorogato e rimodulato la disciplina del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi, ovvero:
- per gli investimenti in beni materiali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello Industria 4.0, se effettuati dal 2023 al 2025, il credito d’imposta è riconosciuto nella misura:
- del 20% per la quota di investimenti fino a 2,5milioni di euro;
- del 10% del costo, per la quota di investimenti superiori a 2,5milioni di euro e fino a 10milioni di euro;
- del 5% del costo, per la quota di investimenti superiori a 10milioni di euro e fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili, pari a 20 milioni di euro.
- per gli investimenti aventi ad oggetto beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali “Industria 4.0”, si proroga al 2025 la durata dell’agevolazione e, per gli anni successivi al 2022, se ne riduce progressivamente l’entità:
- 20% del 2022
- 15% del 2023
- 10% del 2024.
Il Ddl di conversione del decreto Sostegni ter n. 4/2022, con l’art. 10 ha previsto una maggiorazione dei costi agevolabili, con riferimento a queste tipologie di investimento, in particolare, il credito di imposta per gli investimenti in beni materiali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello Industria 4.0, nel periodo 2023-2025, spetta nella misura del 5% (aliquota già vigente) e fino al limite massimo di costi ammissibili pari a 50milioni di euro (in luogo dei vigenti 20milioni di euro), per la quota superiore a 10milioni di euro degli investimenti, inclusi nel PNRR, che siano diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione ecologica.
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