Ricarica elettrica per auto in struttura ricettiva: possibile vendere il servizio?
È opportuno evidenziare che solo un distributore di corrente elettrica può rivendere la corrente elettrica come servizio esclusivo. In tutti gli altri casi, la corrente elettrica deve essere intesa come servizio aggiuntivo rispetto ad un servizio principale già offerto ai clienti. Ad esempio, in una struttura ricettiva la ricarica della vettura elettrica può essere inclusa in un servizio di parcheggio, ovvero il posto auto, riservato al cliente, avrà un costo di 8€ al giorno, cui si può includere già il servizio di ricarica oppure aggiungerlo (8€ il posteggio e costo della ricarica in base al consumo).
A livello di normativa, la distinzione tra “vendita di energia” e “vendita del servizio di ricarica” è ben definita dalle norme vigenti. Questo è quanto riportato dal PNIRE (Piano Nazionale Infrastrutturale per la Ricarica dei veicoli alimentati ad Energia Elettrica):
«È necessario privilegiare soluzioni aperte che, in particolare, permettano di considerare efficacemente la “ricarica” non solo come “vendita di energia”, ma come parte della fornitura di un servizio. In questo ambito, anche sulla scia della quasi totalità delle esperienze europee in corso, la vendita del kWh non rappresenta l’unica componente dell’intero servizio fatturato».
Inoltre il sito Ufficiale di ARERA, sessione FAQ, alla domanda:
«Il servizio di ricarica pubblica dei veicoli elettrici può venire erogato solamente da imprese di vendita di energia elettrica?»
risponde:
«No, non esistono limitazioni di questo tipo».
Dunque, la vendita del servizio di ricarica da parte del semplice “privato” non è ammissibile.
Ricapitolando, qualunque soggetto giuridico può vendere il servizio di ricarica per veicoli elettrici solo se inteso come servizio aggiuntivo, e questo servizio può anche essere valorizzato in proporzione ai kWh erogati, oppure in altra modalità scelta liberamente da chi eroga il servizio.
Quali sono i tempi di ricarica per la vettura?
Facendo un semplicissimo calcolo, una batteria da 30 Kwh (le batterie in commercio hanno capacità comprese tra i 20 kWh e i 40 kWh) avrà bisogno di circa 10 ore per ricaricare tramite una colonnina “di casa” da 3 Kw. In pratica, basterà lasciare lla vettura a ricaricare la notte per ritrovarla, il giorno dopo, con il “serbatoio pieno“.
Invece, da una rete pubblica da 22 Kw, la ricarica avviene in solo 2 ore. Con l’avvento di batterie sempre più capienti, sono state installate nelle città, colonnine con potenze superiori ai 50 Kw. In questi casi, il tempo di ricarica è di circa 1 ora, mentre per ottenere una ricarica dell’80%, ti basteranno 15/30 minuti.
Vuoi approfondire la conoscenza del Wallbox Maxicharger AC promosso da Sancilio e, in particolare, la sua gestione adattiva del carico (per evitare il sovraccarico) e il suo bilanciamento, per velocizzare la carica, massimizzando l’efficienza energetica?
Cliccando sul seguente tasto, accederai alla scheda online, dove troverai non solo le varie specifiche tecniche, ma anche video illustrative utili per approfondire la conoscenza del prodotto. Potrai, infine, contattarci per maggiori informazioni e anche per un preventivo.
È opportuno evidenziare che solo un distributore di corrente elettrica può rivendere la corrente elettrica come servizio esclusivo. In tutti gli altri casi, la corrente elettrica deve essere intesa come servizio aggiuntivo rispetto ad un servizio principale già offerto ai clienti. Ad esempio, in una struttura ricettiva la ricarica della vettura elettrica può essere inclusa in un servizio di parcheggio, ovvero il posto auto, riservato al cliente, avrà un costo di 8€ al giorno, cui si può includere già il servizio di ricarica oppure aggiungerlo (8€ il posteggio e costo della ricarica in base al consumo).
A livello di normativa, la distinzione tra “vendita di energia” e “vendita del servizio di ricarica” è ben definita dalle norme vigenti. Questo è quanto riportato dal PNIRE (Piano Nazionale Infrastrutturale per la Ricarica dei veicoli alimentati ad Energia Elettrica):
«È necessario privilegiare soluzioni aperte che, in particolare, permettano di considerare efficacemente la “ricarica” non solo come “vendita di energia”, ma come parte della fornitura di un servizio. In questo ambito, anche sulla scia della quasi totalità delle esperienze europee in corso, la vendita del kWh non rappresenta l’unica componente dell’intero servizio fatturato».
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«Il servizio di ricarica pubblica dei veicoli elettrici può venire erogato solamente da imprese di vendita di energia elettrica?»
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«No, non esistono limitazioni di questo tipo».
Dunque, la vendita del servizio di ricarica da parte del semplice “privato” non è ammissibile.
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Quali sono i tempi di ricarica per la vettura?
Facendo un semplicissimo calcolo, una batteria da 30 Kwh (le batterie in commercio hanno capacità comprese tra i 20 kWh e i 40 kWh) avrà bisogno di circa 10 ore per ricaricare tramite una colonnina “di casa” da 3 Kw. In pratica, basterà lasciare lla vettura a ricaricare la notte per ritrovarla, il giorno dopo, con il “serbatoio pieno“.
Invece, da una rete pubblica da 22 Kw, la ricarica avviene in solo 2 ore. Con l’avvento di batterie sempre più capienti, sono state installate nelle città, colonnine con potenze superiori ai 50 Kw. In questi casi, il tempo di ricarica è di circa 1 ora, mentre per ottenere una ricarica dell’80%, ti basteranno 15/30 minuti.
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